San Valentino Nato nel 175 d.C. a Terni, tutta la vita del Santo fu all'insegna delle conversioni di filosofi al Cristianesimo, riappacificazioni fra fidanzati e unioni in matrimonio fra pagani e cristiani. Tanto che guadagnò presto i "gradi" di Primo Vescovo di Terni. Se Cupido scoccava frecce maliziose, le armi del nostro San Valentino erano gambi di rosa (che donava ai litiganti) e amorevoli sorrisi distribuiti ai giovani promessi sposi. I risultati erano sorprendenti. Per farsi sposare da Valentino c'era una fila talmente lunga che venne fissato un giorno al mese per la benedizione degli sposi.
Ciò che non tutti sanno, tuttavia, è che anche Valentino s'innamorò. Narra la leggenda che, recatosi a Roma per guarire un ammalato proprio quando l'imperatore Aureliano aveva ordinato persecuzioni contro il clero cristiano, il Santo fu messo agli arresti domiciliari nella casa del prefetto. Per non rimanere inoperoso, si prodigò per ridare la vista alla figlia del prefetto. Fatto questo, se ne innamorò, platonicamente. Tuttavia il loro amore venne bruscamente interrotto dal martirio del futuro Santo, bastonato e decapitato sulla via Flaminia. Alla ragazza rimase solo una lettera indirizzatale dal Valentino innamorato in punto di morte il 14 febbraio del 273 d.C.
Il mito ricorda che quando il Santo fu imprigionato e la notizia si sparse in Umbria, i bambini di Terni, suo paese Natale, si disperarono. Da sempre coglievano fiorellini e giocavano nel giardino del vescovo Valentino. Così, con l'aiuto di due piccioni viaggiatori, il Santo imprigionato fece avere loro una sacchetto con una piccola chiave e un biglietto. La chiavetta apriva il giardino e il messaggio del biglietto diceva "A tutti i bambini che amo... dal vostro Valentino".
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